La manutenzione dell’amore. Castelvecchi Editore, recensione di Lara Grotto recensione di Lara Grotto

A seguito de “Gli amori briciola” (Magi Edizioni, 2013) l’autrice riprende il tema dell’amore attraverso un libro dall’architettura molto originale il cui titolo, ancora una volta, esplica il messaggio che vuole condividere con i lettori. Il richiamo all’opera di Robert M. Pirsig “ Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” del 1974, in cui lo scrittore descrive un viaggio “reale-surreale” con il figlio Chris, in motocicletta, lungo gli Stati uniti, rivela un denominatore comune: entrambi utilizzano il viaggio come metafora di una ricerca di significati, di paesaggi interiori, di nuove possibili prospettive su temi che riguardano il Sé e la relazione con l’Altro.

La prima parte del libro è un excursus sull’evoluzione storico-culturale dei legami affettivi a partire dagli “amori patriarcali”, fino ad arrivare agli “amori ipermoderni”. La singolarità dell’autrice è di proporre per ogni tematica, rimandi ad altre opere letterarie e cinematografiche o a storie che affronta nella sua attività di psicoterapeuta. Questi suggerimenti offrono la sensazione di poter scegliere vari percorsi in cui riconoscersi, in cui riflettere e soffermarsi. Non è semplicemente un libro, quindi, ma una sorta di Karakuri-Bako, rompicapo in legno, piccolo oggetto d’arte giapponese, creato con un particolare sistema di mosaici che esaltano le differenti tonalità e sfumature dei legni di diverso colore: per aprirlo sono necessarie numerose “mosse” da eseguire nella giusta sequenza fino ad accedere a uno o più scomparti interni. Molti sono gli scomparti, le connessioni e le mosse che il lettore è incuriosito a fare per riconoscere se stesso nei paesaggi di questo viaggio.

Questa è l’attitudine dell’autrice che la rende una scrittrice “caleidoscopica”: non si impone, ma propone al lettore diverse chiavi di lettura, e sarà il lettore stesso a “scoprirsi”  nella propria.

La seconda parte del libro parla della manutenzione dell’amore vera e propria. La manutenzione non è un’attività di riparazione, ma una serie di azioni per mantenere il rapporto di coppia dinamico e vivace, per viverlo nella sua evoluzione e nei cambiamenti anche fisiologici. La manutenzione non è un manuale “medico”, nessuna prescrizione “farmacologica”, nessuna “pillola magica”. E’ una raccolta di idee per riappropriarsi o dare ex novo nuovi ritmi e sapori alla danza di coppia, con la consapevolezza che le melodie cambiano a seconda delle “età dell’amore”. Età anagrafica – l’amore adolescenziale è diverso dall’amore in altre età più mature – ed “età affettiva” – ogni rapporto attraversa fasi che si differenziano. Manutenzione, quindi, nel suo significato etimologico: tenere per mano ciò che potrebbe sfuggirci, per distrazione o perché, in fondo, ci hanno insegnato, attraverso le favole, che “vivere felici per sempre” in coppia è un dato così a prescindere che, gli inventori delle Cenerentole e Biancanevi di turno, non sono andati oltre il giorno del matrimonio.

Ancora una volta Umberta Telfener ha messo a disposizione un’analisi minuziosa, profonda e straordinariamente sottile rispetto ad un tema che ci riguarda tutti: il prendersi cura dell’amore.

0 comments
0 likes
Prev post: La manutenzione dell’amore – recensione di Candida MorvilloNext post: Apprendere i contesti Strategie per inserirsi in nuovi ambiti di lavoro Cortina Editore, Milano 2011

Related posts

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.